Hai mai sentito parlare di co-branding? Si tratta di una collaborazione tra due brand apparentemente opposti da un punto di vista di mercato ma che condividono mission e valori aziendali. La partnership tra due marchi è molto simile a una relazione umana: perché funzioni il vantaggio deve essere reciproco, i valori gli stessi e ci deve essere un obiettivo condiviso.

Attività di co-marketing non avvengono solo tra grandi aziende già strutturate ma anche in realtà più piccole che desiderano ampliarsi a più segmenti di pubblico. Importante è non sfruttare la notorietà del partner per emergere, durante una collaborazione, infatti, è bene scegliere un’azienda con lo stesso livello di notorietà della propria.

Perché collaborare con un altro brand?

Come in un rapporto umano, di amicizia o amoroso che sia, per funzionare c’è bisogno di impegno, dialogo e rispetto reciproco. Tutto questo vale anche per le partnership commerciali.

Come ogni attività, fare co-branding ha i suoi pro e i suoi contro. I vantaggi? Sicuramente permette di ampliare il proprio pubblico anche a quello del partner in tempi più brevi del solito. In due la spesa pubblicitaria è più bassa perché i costi sono divisi equamente fra entrambi. Inoltre, un vantaggio da non sottovalutare è il passaparola che si genera e la maggior fiducia che il consumatore instaura con il brand grazie a una collaborazione con un altro marchio che stima.

Una partnership ha senza dubbio numerosi e succulenti vantaggi ma è bene considerare anche gli aspetti un po’ più negativi come i tempi dilatati dei processi decisionali o il rischio di non trovarsi bene una volta instaurata la collaborazione (per questo è importante valutare prima tutte le opzioni!).

Come fare attività di co-branding

Stai pensando di tentare un’attività di co-branding ma non sai da dove iniziare? Ecco 5 consigli da seguire per non fare un buco nell’acqua:

  1. Fai ricerche sull’azienda con cui vorresti instaurare una collaborazione, in particolare informati sui suoi valori e la sua mission per vedere se sono simili ai tuoi;
  2. Verifica che abbiate lo stesso livello di notorietà e che otteniate gli stessi benefici dalla partnership;
  3. Pensa ad un obiettivo che vuoi raggiungere personalmente e uno da raggiungere in coppia;
  4. Comunica tutto, non lasciare mai niente di non detto, tutto deve essere condiviso con il partner per evitare incomprensioni;
  5. Non lasciare niente al caso, programma scadenze, compiti e obiettivi.

Non sempre collaborare con un altro brand porta dei reali benefici e talvolta è considerata un’arma a doppio taglio perché le persone tendono, anche a distanza di tempo, a vederli in qualche modo collegati. Se uno dei due fa un errore potrebbe rimetterci anche il partner.

È importante scegliere bene con chi collaborare!

Esempi di co-branding di successo

Questa strategia di marketing è adottata da moltissimi brand, più noti o meno noti, e le partnership che si formano sono le più varie: aziende simili o completamente opposte che, però, condividono comunque dei valori di fondo.

Ecco a te due dei casi di co-branding più famosi degli ultimi anni.

GoPro x Red Bull: la meraviglia di “Stratos”

Cosa hanno in comune un brand che produce videocamere e uno che vende bevande energetiche? Sembrerebbe niente! In realtà condividono uno stile di vita pieno di azione e avventura anche piuttosto estremo. In questa collaborazione Red Bull organizza e finanzia eventi sportivi ai cui atleti viene fornito da GoPro tutto il materiale per fare riprese e contenuti fotografici dal loro punto di vista.

Il più grande successo di questa partnership è stato sicuramente “Stratos”, l’evento in cui Felix Baumgartner si è lanciato da una piattaforma a 24 miglia dal suolo terrestre con una GoPro a riprendere il tutto. Quello che i due brand con questo evento hanno voluto trasmettere sono proprio quei valori che da sempre portano avanti e il famoso pay-off: “Red Bull ti mette le ali”, che hanno dimostrato.

Credit by GoPro

BMW x Louis Vuitton: “The art of travel”

Una collaborazione tra questi due brand non è così strana: entrambi sono marchi di lusso, con pezzi di alta qualità e con un target molto simile. Pensandoci, è molto probabile vedere una persona con una borsa di Louis Vuitton che guida una BMW piuttosto che un’utilitaria.

Nella loro campagna di co-branding chiamata “The art of travel” il brand automobilistico ha realizzato un modello di auto sportiva chiamato BMW i8 e Louis Vuitton ha prodotto un set di valigie con dimensioni perfette per essere messe nel bagagliaio della vettura e in pieno stile (nero ed elegante) BMW. Una partnership di alto livello che unisce innovazione, creatività e stile.

co-branding

Credit by Louis Vuitton

In conclusione…

Le campagne di co-branding che si sono succedute negli anni sono tantissime, alcune hanno fatto il boom (come “Stratos”) altre sono rimaste nell’ombra. Uno degli ingredienti fondamentali per una buona percentuale di successo è avere tanta creatività per trovare quell’idea che le persone non si aspettano ma che le fanno rimanere a bocca aperta!

Creatività, strategia e una piccola dose di pistacchio per avere la carica giusta è tutto ciò che serve!

Se stai pensando di sperimentare questo tipo di collaborazione e hai bisogno di supporto per trovare il giusto partner o per farti conoscere dai potenziali consumatori CHIAMACI o passa in agenzia, la dose di Pistacchio te la forniamo noi!