Indicizzare un sito WordPress: come aggiungere il tuo sito all’indice di Google e perché farlo

da | 9 Set 2024

Indicizzare un sito WordPress vuol dire che Google o altri motori di ricerca scansionano il tuo sito e lo inseriscono nel loro indice. In questo modo, i motori di ricerca avranno sempre a disposizione i tuoi risultati, pronti per essere mostrati agli utenti. 

Ma cosa si intende con “indice”? L’indice è un enorme database in cui Google memorizza le informazioni di tutte le pagine web scansionate. Quando un utente effettua una ricerca, Google utilizza il suo indice per trovare e mostrare i risultati più pertinenti a quella ricerca.

Quindi, in sostanza, se il tuo sito non è indicizzato, non potrà mai comparire nei risultati; neanche digitando direttamente il nome dell’attività. In questa eventualità l’unico modo per raggiungere il tuo sito è quello di scrivere nella barra di ricerca il dominio completo, quindi www.iltuosito.com. Ma chi mai farebbe questa ricerca così “impegnativa” su Google? Nessuno.

Ma non preoccuparti, ti aiuteremo noi a spiccare su Google e farti trovare dagli utenti. In questo articolo, vedremo come verificare se il tuo sito è già indicizzato, come farlo indicizzare, quanto tempo può volerci e quando potrebbe essere meglio NON indicizzare un sito.

Come verificare l’indicizzazione di un sito web (con o senza WordPress)

A prescindere dal fatto che il sito sia realizzato con WordPress o meno, se questo non compare nei risultati di ricerca ci sono molte cause che potrebbero impedire la sua visibilità. Prima di tutto è fondamentale controllare se il sito è stato indicizzato. 

Ecco alcuni metodi per verificarlo:

  1. Usa l’operatore “site:” di Google: apri Google e digita “site:iltuosito.com”. Se il tuo sito è indicizzato, vedrai un elenco delle pagine che Google ha già scansionato e inserito nel suo indice. Se non ci sono risultati, il tuo sito potrebbe non essere ancora indicizzato.
  2. Verifica tramite Google Search Console: questo strumento gratuito di Google ti permette di monitorare l’indicizzazione del tuo sito. Basta aggiungere il tuo sito alla Search Console, verificare la proprietà e cercare la sezione “Controllo URL”. Da qui è sufficiente inserire il dominio del sito nella barra di ricerca e premere invio. In meno di un minuto ti verrà indicato se l’URL si trova su Google oppure no. Se l’URL non si trova su Google basterà premere su “Richiesta di indicizzazione”.

Se il sito è indicizzato allora perché non lo trovo su Google?

Se con queste verifiche scopri che in realtà il tuo sito è indicizzato, è già qualcosa!

Ma se non riesci ancora a trovarlo sui motori di ricerca, non scoraggiarti: è una situazione comune, soprattutto se non hai mai lavorato sulla SEO. In questo caso, il problema non riguarda l’indicizzazione, ma piuttosto il posizionamento del sito e la sua ottimizzazione per i motori di ricerca.

Indicizzazione e posizionamento sono due concetti diversi: essere indicizzati significa che il tuo sito è stato registrato da Google, mentre il posizionamento determina quanto in alto appare nei risultati di ricerca. Per raggiungere le prime posizioni e ottenere visibilità, è fondamentale conoscere e applicare la SEO.

Se il sito non è indicizzato qual è il problema?

Se l’URL del tuo sito non si trova sul motore di ricerca, vuol dire che i bot di Google addetti alla scansione e indicizzazione dei risultati web (chiamati spider o crawler), non hanno trovato il tuo sito, oppure l’hanno trovato ma non gli è piaciuto a tal punto da escluderlo dall’indice dei risultati di Google.

Niente di irrimediabile, succede molto spesso e le cause possono essere molte:

  • Problemi con il file robots.txt e meta tag: esiste un file all’interno del tuo sito che serve per comunicare ai bot di Google di non indicizzare dei risultati. Per verificare che il tuo sito non abbia impostato male il file robot digita nella barra di ricerca ‘www.iltuosito.com/robots.txt’, in questo file puoi vedere se ci sono dei contenuti in “Disallow” ossia esclusi dall’indicizzazione. Inoltre potresti avere impostato dei meta tag all’interno del sito con la dicitura “noindex”, un altro segnale per Google che bloccherà l’indicizzazione. Per controllare la presenza di questi tag, se utilizzi Chrome, usa il tasto destro e clicca su “visualizza sorgente pagina”, dopodiché premi insieme CTRL+F e digita “noindex”; se all’interno della pagina trovi questa dicitura molto probabilmente è quella la causa per cui quella pagina non è indicizzata.
  • Sitemap XML assente: l’assenza di una sitemap XML può ostacolare l’indicizzazione. La sitemap è un file che fornisce a Google un elenco strutturato di tutte le url presenti sul tuo sito. Senza una sitemap, Google potrebbe avere difficoltà a trovare tutte le tue pagine, specialmente quelle che si trovano più in profondità rispetto alla root e che magari risultano “orfane”, ovvero che non contengono alcun link in ingresso. Ricorda che non basta avere una sitemap, l’url della stessa deve essere indicato a Google sempre attraverso l’utilizzo di Google Search Console.
  • Contenuti duplicati o di bassa qualità: Google potrebbe aver deciso di non indicizzare pagine che considera di scarso valore o duplicate rispetto ad altre. Ci sono alcuni casi dove è normale avere pagine molto simili (come le schede prodotto di un e-commerce), in quel caso bisogna sapere come gestirle in modo ottimale ad esempio utilizzando il “rel=canonical”, ossia un attributo che indica ai motori di ricerca quale tra una serie di pagine molto simili tra loro è quella da considerare la principale (quindi la pagina canonica).
  • Sito nuovo o modificato di recente: i siti che sono andati online da poco tempo o quelli che sono stati modificati in maniera sostanziale, potrebbero richiedere del tempo per essere scansionati e indicizzati.
  • Problemi tecnici: errori di server, pagine non trovate (404), o altri problemi tecnici possono impedire la corretta indicizzazione del tuo sito.
  • Penalizzazioni di Google: Esistono 2 tipologie di penalizzazioni che possono colpire il tuo sito web: manuali oppure algoritmiche. Le prime vengono lanciate direttamente dal team di Google che analizzando il tuo sito web potrebbe decidere che questo viola le linee guida del motore di ricerca e di conseguenza potrebbe decidere di penalizzarlo. All’interno delle Search Console cliccando sulla voce “Azioni manuali” è possibile capire se il tuo sito internet è oggetto di penalizzazione manuale ed il perché. Molto più complesso invece è capire e risolvere una penalizzazione dovuta ad un aggiornamento dell’algoritmo di Google. Il colosso di Mountain View rilascia aggiornamenti costanti e sempre più frequenti allo scopo di migliorare l’esperienza utente, se il tuo sito viene colpito sarà necessario affidarsi ad un esperto SEO per valutare il da farsi.

Come far indicizzare il tuo sito WordPress

Se il tuo sito WordPress non è ancora indicizzato, ci sono alcune indicazioni che potrebbero aiutarti:

  1. Installa un plugin SEO: plugin come Yoast SEO o All in One SEO ti permettono di ottimizzare facilmente le tue pagine per i motori di ricerca. Questi plugin offrono varie opzioni per creare sitemap XML, ottimizzare i meta tag e gestire il file robots.txt in modo più efficace.
  2. Invia la sitemap XML a Google Search Console: dopo aver creato la tua sitemap, accedi a Google Search Console, vai alla sezione “Sitemap”, inserisci l’URL generato (che solitamente è www.iltuosito.com/sitemap.xml ma non sempre) e premi “Invia”. Google in questo modo sarà più agevolato a scansionare il tuo sito e ad aggiungerlo all’indice.
  3. Leva la spunta per i motori di ricerca: su WordPress, precisamente andando su “Impostazioni” e poi “Lettura” puoi trovare una casella che serve a scoraggiare i motori di ricerca a indicizzare il tuo sito web. Se hai trovato la casella barrata, Google fino ad ora ha evitato di scansionare e indicizzare i tuoi contenuti, quindi togli il flag e salva le modifiche, la casella deve essere vuota.
  4. Rimuovi i tag noindex: se il tuo sito è costruito con WordPress, il tag noindex potrebbe essere stato aggiunto tramite un plugin SEO, come Yoast SEO o Rank Math. Ecco come rimuoverlo ad esempio con il plugin Yoast SEO:

    – Accedi al pannello di amministrazione di WordPress.
    – Vai su “SEO” > “Aspetto della ricerca”.
    – Vai alla scheda “Tipi di contenuto” e controlla le impostazioni per ogni tipo di contenuto (pagine, post, ecc.).
    – Assicurati che l’opzione “Mostra nei risultati di ricerca” sia impostata su “Sì”.

  5. Usa un tool per l’indicizzazione: se hai fatto qualche modifica ma il tuo sito web è ancora invisibile agli occhi di Google puoi provare a forzare la richiesta di indicizzazione dei contenuti attraverso uno strumento di terze parti. Noi di Pistacchio Web da un po’ di tempo abbiamo testato con successo IndexMeNow. Si tratta di uno tool a pagamento che funziona a crediti; una volta acquistati puoi inviare gli url che vuoi indicizzare ed il vantaggio è che paghi soltanto in caso l’indicizzazione vada a buon fine, in caso contrario i crediti spesi ti verranno rimborsati. 
  6. Ottenere link da altri siti: Una delle tecniche SEO più efficaci ma allo stesso tempo più pericolose è quella di ottenere link da siti esterni che puntano al tuo sito web. La Link Building, questo il termine esatto, è una pratica vietata da Google, ma nonostante questo ancora oggi è molto utilizzata e può portare notevoli risultati in termini di posizionamento. Tuttavia è molto complessa e se non gestita correttamente può portare al risultato opposto, ossia una declassamento di posizioni in SERP e nei casi più gravi addirittura una penalizzazione.

Questi sono alcuni dei consigli basilari per l’indicizzazione di un sito web. Se questi passaggi ti sembrano troppo complessi, non hanno funzionato o richiedono più tempo di quanto puoi dedicare, lascia che ce ne occupiamo noi di Pistacchio Web! Siamo esperti nel rendere il tuo sito visibile e ben posizionato su Google e sugli altri motori di ricerca.

Con la nostra esperienza SEO, gestiamo ogni fase del processo: dall’indicizzazione dei tuoi contenuti web, alla creazione di una strategia SEO su misura, pensata per garantire risultati duraturi e migliorare la tua visibilità online a lungo termine. Affidati a noi per un lavoro professionale e completo, e concentrati su ciò che sai fare meglio mentre noi pensiamo al resto!

Quanto tempo ci vuole per indicizzare un sito WordPress?

Il tempo necessario per indicizzare un sito WordPress può variare da pochi giorni a diverse settimane. In generale, le tempistiche dipendono da vari fattori:

  1. La qualità dei contenuti: i siti che pubblicano contenuti utili per l’utente tendono ad essere maggiormente indicizzati.
  2. L’autorità del dominio: siti con un’alta autorità di dominio sono generalmente indicizzati più velocemente.
  3. La struttura del sito e la sua ottimizzazione: un sito ben strutturato e ottimizzato per SEO avrà maggiori probabilità di essere indicizzato rapidamente.
  4. La frequenza di aggiornamento del sito: più spesso aggiorni il tuo sito, più frequentemente i crawler di Google lo visiteranno.

In alcuni casi, potresti dover attendere qualche settimana, ma se il tuo sito non viene indicizzato dopo un mese, è consigliabile controllare eventuali errori in Google Search Console per assicurarsi che sia tutto a posto.

In alcuni casi, potrebbe volerci anche più di un mese, i software di Google hanno davvero moltissimo lavoro da svolgere. 

Ma se dopo due o tre mesi ancora non vedi il tuo sito indicizzato. C’è un problema di fondo e a questo punto ti consigliamo di contattare la nostra agenzia per una consulenza.

Quando NON indicizzare un sito web?

Esistono situazioni in cui potresti voler evitare di indicizzare il tuo sito o alcune pagine. Ecco alcuni esempi:

  1. Siti in fase di sviluppo: se il tuo sito è ancora in costruzione, potresti voler evitare che sia indicizzato per prevenire che i motori di ricerca visualizzano e mostrino contenuti incompleti o errori.
  2. Pagine duplicate o di bassa qualità: pagine con contenuti duplicati o di scarso valore potrebbero danneggiare la tua reputazione. Utilizza il file robots.txt o il meta tag `noindex` per evitare che queste pagine vengano indicizzate.
  3. Contenuti privati o riservati: se alcune pagine del tuo sito contengono informazioni sensibili o riservate, è importante assicurarsi che non vengano indicizzate. Anche in questo caso, utilizza i meta tag `noindex` e altre misure di sicurezza.

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